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Busato Gianni
Nato nel 1961 a Casale Sul Sile (TV), istantaneamente nel 2002 è accaduta in me, con grande sorpresa, la poesia ed  è iniziato un percorso poetico nella mia vita.  Nel 2012 ho pubblicato il mio primo libro “I luoghi dell’anima” ottenendo il Primo Premio alla XXXIII edizione del “Premio Santa Rita” a Cascia (PG). Oltre a questo riconoscimento diverse mie liriche sono state premiate nei primi posti in Concorsi Letterari Nazionali e Internazionali.
WOJTYLA




Sempre mi proteggi
nell’insicurezza della vita,
quando le gambe non tengono più
e i respiri si fanno difficili.
Come il più grande stolto
non cerco la tua protezione,
il tuo aiuto
ma Tu capisci questo piccolo granello
che è impazzito nel pensarsi chissà chi
e ti prendi cura di me,
con una delicatezza infinita
mi appari
   “Maestoso”
vestito di bianco
e senza dire una parola
mi fai sentire che ancora una volta
prendi nelle tue mani la mia vita
proteggendola
come solo il tuo amore sa fare.
ERI SEDUTA AL TAVOLO VICINO



Eri seduta al tavolo vicino,
ti pensavo,
ogni tanto ti guardavo,
ero toccato dalla tua bellezza.
Era tardi per me,
prima di andarmene volevo
almeno scambiare un sorriso.
Quando mi sono alzato,
ti sei alzata anche tu,
mi hai abbracciato
salutandomi con una delicatezza
che sapeva di rose.

L’URAGANO DELLA VITA




Mi dici che mi ami
con quella voce
persa nella speranza di vivere,
i tuoi occhi lontani oltre il tempo
e le disillusioni della vita.
Ti ascolto,
leggero, incredulo, silenzioso.
Mi si arresta il respiro,
i pensieri sono lontani,
ai ricordi,
a quando era tutto inutile
e tutti erano migliori di me.
Ti abbraccio ed è un diluvio d’amore,
uno sgorgare di cose non dette,
un comunicare nuovo,
delicato...
Mi dimentico di me,
scorro nella tua essenza,
lontana, vicina.
Il tempo non esiste,
l’unica realtà siamo noi
persi nell’uragano della vita.
VOGLIO SOLO ESSERE



Voglio solo essere,
dissetarmi alla fonte
e questo mi basta.
Se questo è il risultato,
le infinite delusioni
erano solo
benedizioni mascherate.
La mia vita,
ora
è solo testimoniare
nel silenzio l’accadere.
Sono quieto,
un miracolo dell’esistenza,
il nulla che trabocca,
e questo mi basta.

 MADRE



Non ti lascio mai sola,
dentro il tuo guscio stanco,
ci sono le emozioni degli interi universi,
le parole mai dette,
i dolori trattenuti,
il mio volerti bene inespresso.
Questa volta non è facile scrivere,
mai avrei voluto farlo.
Ora i tempi sono maturi,
il poeta piegato dalla transitorietà
che non fa eccezioni.
Il tempo è illusione,
il dolore no, esiste.
Sei ritornata bambina,
impaurita da tutto,
con una dignità silenziosa.
Ti resto vicino, sempre!
La mia mano ti accarezza,
prima di continuo trattenuta
a questo stolto che finge di saper vivere.
Si può morire in vita quando tutto crolla,
perché sei tutto!
Senza appigli mi lascio sprofondare
in luoghi interiori che non conosco,
mi resta solo la fiducia di essere aiutato
da Te che mai hai smesso di proteggermi.

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