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Maurizio Rinaldi

Nato a Bevilacqua (VR) nel 1940

Diplomato ragioniere nel 1960 ha sempre lavorato nel settore amministrativo degli ospedali di Legnago, Monselice, Lendinara, Badia Polesine e Trecenta.

Pensionato dal 1999 ha iniziato in tale data a dedicarsi con più impegno alla poesia dialettale e poi a quella in lingua italiana.

Ha conseguito il premio “Donadoni” (Bovolone 2012) e il premio “Tosi” (Legnago 2013).

IL GABBIANO


Con ripetuti e rauchi stridi acuti,
un gabbiano la nave rincorreva,
che dall’Elba selvosa, ormai lontana,
portava i villeggianti al continente.

Sceglieva a tratti una sapiente posa,
con cui pareva immobile e felice,
contro la mite brezza di bonaccia.

Con mille foto, ne volea carpire
il viaggiatore fugace l’immagine;
ma più ancora, pareva, l’esistenza,
lo spirto suo di libertà e di pace.

Posato stanco poi sul gran pavese:
“L’ambiente mio”, sembrava dire, “immenso,
azzurro spazio di tra il cielo e il mare,
mi fa commiserare il vostro, amici,
triste ed angusto come è vostra vita.
Tra il balsamico vento muovo l’ali.
Tra il salmastro profumo è il mio respiro.

Ecco Piombino e le fumanti cime!
Addio! Ritorno al nido, alla Capraia”.
Così, con ampio giro, se ne andava.

Se ne andava, e dal cassero di poppa,
d’affettuosi turisti un fitto stuolo
lo ritraeva a lungo, ancora e ancora.

 IL POETA

Che fai, poeta, nel duemila e passa,
dove suona l’orrenda sinfonia
di un idioma volgar di gente bassa,
e dove nulla parla di poesia?

Sa di miracolo il tuo sentimento,
che dolcemente accogli sulla carta,
e di divino il tuo soffuso e lento
verso di nostalgia, pria che tu parta.

Ma c’è chi ancora t’ama, e le parole
tue, miti, che t’ispira il fior del mirto,
nate tra cieli azzurri e pinte aiole,
l’ammaliano, l’avvincono, e il tuo spirto

l’animo suo soavemente ingombra.
Troppo grandi, nel tempo, le tue gesta!
Senza di te, un futuro che s’adombra!
Ti preghiamo, poeta, resta… resta!

 LA SCUOLA


Ripassa Fabiana, con passo felpato e deciso,
coi libri sul seno, lo sguardo sereno,
raggiunge l’amica a studiare,
e, seria, imparare.
Nel cuore del suo pomeriggio,

ripassa Fabiana, con passo deciso,
e appena un accenno di riso.
Ritorna la madre a baciare,
e insieme di scuola a parlare.
Finita la cena frugale,

ripassa Fabiana, con passo regale,
sicuro, ed il proprio futuro,
chissà s’è di gioia o d’affanno!
Intanto ogni dì di quest’anno,


ripassa Fabiana, coi libri sul seno,
lo sguardo sereno e, ognuno lo dice,
ha un passo deciso e felice.

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