Anissa Taouil Hassouna
LAGUNANDO 2020 > selezionati 2020
Poetessa e autrice spagnola-marocchina, nata in Marocco.
Ha studiato post-laurea in Gran Bretagna. È un’insegnante di inglese, scrittrice e poetessa che scrive in 5 lingue, è inoltre una pittrice e fotografa.
Ha pubblicato: Rhapsodies (Rabat 2000), Moroccan Writers in English (Oujda 2002) e My Book of Many Colours, (Casablanca 2017).
Ha vinto quattro premi: Premio Eminescu (un premio di traduzione, Romania 2018),
Premio di creatività e tolleranza, (un premio di poesia, Indonesia 2018),
un Premio di poesia (Italia, Venezia 2019)
e Premio di poesia di pace (Casablanca 2019).
Utopia
Il mio mondo idealePaesi senza frontiere,Né fili o barriere,Nemmeno visti, assediNeanche artiglierie.Sogno un mondo unito,Armonioso incorporatoNazioni indiviseAlleate,In una mappa dellaFratellanza tracciate.Il mio mondo idealeTravolgesolidarietà,Fiero di paceDi fraternitàRespira diritti uguagliE là doveLegge della giunglaNon ha realtà.La mia utopia è un mondo idealeDove le razziI coloriSuonano per l’uomo una sinfoniaDi candoriCulti e religioniDialetti e linguePregano un unico creatoreLa dove odioPregiudizio differenzaSi trasformanoIn misericordia e tolleranzaChe sfociano nella divina riverenza.L’utopia siamo noi,Io e te,Lui, lei, loro,Là dove violenza è assente eLà doveSplendono raggi d’amoreDi compassione eIl mio ideale mondoÈ l’immensità del Cosmo.
Quella piccola cosa
A causa della tua incomprensione, grossolanità,Mancanza di autocontrollo e malumore,Mi hai fatto sentire ripetutamente così piccola;E sebbene il tempo sia passato, cado ancora e cado.Nel mio mondo attuale, sprofondo nella perdita, grande dolore,Disturbi interminabili di routine e potenzialmente letali;E poiché il disagio perpetuo interferisce,Soffoco, nonostante la mia gioia di breve durata e alcuni piacevoli souvenir.Mi chiedo se nel mezzo del mio dolore e delusione,Io abbia ancora la possibilità di riacquistare autostima e incanto;Mentre assordato e accecato dalla mentalità ristretta e dall’ostinazione,Rimani tristemente riluttante a percepire la mia fondamentale esigenza.Non ho bisogno né di diamanti né di oro;Né di viaggi costosi in tutto il mondoNé che tu prometta spesso di rimanere.Quella piccola cosa è: SCUSA.Una sola parola / Può cambiare il mio intero mondo;Una sola parola / Può guarire la mia profonda ferita.Sì, quella piccola cosa è: SCUSA.Non è solo un segno di galanteria e coraggio,Ma ha significato, sensoE un’influenza magica.È avvincente come il sole brulicante di luce e calore nella mia giornata,E alleviamento come le stelle che brillano nella mia lunga notte oscura.SCUSA, è la porta segreta del mio regno,benedetta dalla gioia e l’invocazione miracolosa di rianimare la mia anima dal suo stato senza vita.È il rimedio per il mio cuore spezzatoFrantumato da desolazione, malinteso e tormento;E che, purtroppo, non ha alcun recuperoPerché SCUSA non esiste nel tuo dizionario.
Essere o non essere
Una volta ritirate le maschere sconcertanti,Sono noti amici veri o falsi.Con l’abbondante copioso inganno,La triste vita il diluvio sorprende,La vita si intreccia e le preoccupazioni si sommergono.Abbattuto in profonda angoscia,Di conseguenza, sprofondo costantemente nel dolore e nella solitudineCome l’unico albero nel deserto di una savana,Di cui il freddo vento del nord strappa i suoi piccoli ramiE il polveroso Harmattan lo scuote forte in tutte le direzioni.Tuttavia, resiste senza disperazioneO sfinimento, in un mondo così ingiusto.Mi sento circondato da uno spazio illimitato,Vuoto e vuotoPur vivendo in un luogo affollato;Un entourage di menti grottescamente vuote.È deplorevolmente così toccante quando nell’ubiquità di molti,Ci si possa ancora sentire miseramente soli.Apparteniamo a due mondi, divisi dai tradimentiE derubato dalla tristezza, dall’avidità e dai licenziamenti.Non abbiamo nulla in comune, a causa degli intrighi degli egoisti,Ora che il forte che danneggia il debole è sul doppio,Ricorda la lotta continua buona e cattivaCome in una vecchia leggenda, mito o storia di favole:La caccia o essere cacciati allegoria.Pensavo che la legge della giungla esistesse solo nella giungla,Non tra accademico, pensatore e intellettualeChi dovrebbe essere genuinamente civilizzatoE dotato di ragione, opportunamente umanizzato.Ora, cosa distingue l’analfabeta dall’educato?Cosa accerta le epoche oscure da quelle con le scienze illuminate?A quelli che salgono in cima, inseguendo costantemente la vittoria,Dico: la legge della giungla sussiste in modo intermittente errato;E sebbene ritenuto disperato e inutile,Sono consolidato con degni valori e principi umaniE dotato di ottimismo, fede e fiducia in se stessi.Puoi chiudere o anche sbattermi le porte in faccia,Ho ancora finestre attraverso le quali posso estendere e allargare il mio spazio.Io, me stesso ed io, soli e soli,Ho imparato a usare la solitudine positivamente.Quindi, il tempo parlerà da solo e finirò vittoriosoDi fronte a tutti gli onnipotenti traditori;E come l’unico albero che attraverso il bluster resiste e sopravvive,Devo affrontare la carenza di amici legittimi e tangibili.Provando inizialmente angoscia e disperazione,Ma con forza d’animo e bontà, non mi perderò mai.I miei amici non sono più miei amici,Hanno dimenticato la cordialità, la moralità e i saluti.A volte è indubbiamente difficile da sopportare,Così come ci vuole molto tempo per curareLe lesioni, profonde e dannose,E le cicatrici, persistenti e dolorose.Ma è possibile riguadagnare allegria,Per assaporare un nuovo divertimentoE per recuperare il sorriso di incanto.Sì, vale la pena provare.
Un sogno eterno
Mi ha confidato un uccelloL’ora della libertàMi ha sussurratoSul alba della nascitaMi ha ispirato pazienzaPerché dopo la tempestaGiunge la divina clemenzaPer il mio triste cuore purezzaHo attraversato la nuvola dell’angosciaLe mie lacrime hanno dominato il sorrisoE Ho abbracciato volontà con tenaciaAfferrando il mio eterno e divino sognoHa raccontato un uccello passeggeroUdendo il mio sogno misto di sospiroDi non spaventarmi dalle nuvoleSeppure vengono rubate le stelleNon moriranno i miei sogniSeppure si asciugano i mariSi seccano dai profumi i fioriE il sole si dimentica di sorgere.Non moriranno i miei sogniI miei sogniI miei sogniTornati a meNon reclamare la fineNon reclamare.