Maria Angela Bollini
LAGUNANDO 2020 > selezionati 2020
La poesia è da sempre la mia valvola di sfogo quando i ricordi si fanno prepotenti...
“A mio padre”
Avanza all’orizzonte ormai la sera.L’avvolge il sole con riflessi d’oro,cedendo al cielo che si sta oscurando,lembi di giorno, con la speranzadi non lasciarlo andare.Stringi anche tu con forza la tua vita,la stringi forte, non vuoi che se ne vada,seduto su quel piccolo gradino che, ormaida tempo senti scricchiolare.E muore il giorno e il cielo si colora, stuporedi contrasto tra oscurità e luce, ultimiechi del tempo che conclude.Cede il corpo sotto il peso del tempo.Non più aurore, solo tramonti ormainella tua vita. Si sta spegnendo,lentamente il giorno. All’orizzonte,sta morendo il sole.
“La casa vecchia”
Passato è il tempo sui muri sbrecciati.Ruzzano i gatti sulle tegole brune eNell’aiola presso la grondaia, fiorisceancora la rosellina bianca.Varco la soglia ed entro nel desertodi questa casa, dove sono cresciuta,sagoma vuota, adesso senza luce.Mi aggiro tra le romite stanze, solo imiei passi fra le pareti spoglie. Nientepiù voci con cui poter parlare, nientepiù brace dentro il focolare.Ombre invadenti premono sui vetri,leggiadre forme si riflettono. Un vecchiocanterano poggiato alla parete, cassettivuoti, lo sfioro e sulla polvere lasciol’impronta della mia mano.Sotto i miei passi tremano le scale.Cade l’intonaco dal soffitto sconnesso esopra una trave, una rondine ti ha fattodono del suo nido.Soffia il vento! Non voglio farlo entrare.Godo il silenzio di questa grande casa e,nel crepuscolo, resto ad ascoltare storiedi principesse e di folletti.Mamma, sono le fiabe che tu mi raccontavi,quando seduta nella tua cucina, mi cullaviper farmi addormentare.
“Vento di marzo”
O tiepido vento di marzo,o vento di mia giovinezza!Giocavi con i riccioli biondi,che mi inanellavano la testa.Giocavi col mio vestito venutoogni anno più corto e poiaccarezzavi il mio viso, il miocorpo. Ed io ti venivo incontro,correndo sull’erba spuntataancora un po’ bianca, un po’ verde,ancora non profumata.Portavi l’odore del muschio.I primi singulti di piccolipasseri al nido, i primi richiamid’amore. E poi fra i sassi, rubaviil profumo alle viole fiorite.O tiepido vento di marzo,scompiglia ancora i miei ricci!Non sono più biondi, ma grigi.Ti prego, scompigliali ancora.
“A Mariasole”
E canta maggio una canzone dolce, profumal’aria, odora la tua pelle. A piedi scalzi dentro l’erba frescainsegui il vento ed esso ti regala petaliazzurri e dai ciliegi scendono a terratanti veli bianchi.E’ chiara l’aria in questi giorni di maggio,brilla il tuo sguardo, più bianco il tuo sorriso.Più caldo il sole che scalda la tua pelle,scalda il tuo corpo che sta germogliando,e sul tuo seno ormai non chiude più il vestitino dello scorso anno.E canta maggio una canzone dolce,canta per te che come una farfalla sei sbocciata.Vivi la tua primavera ragazzina,e sia meravigliosa la tua estate.
“Ascolta”
In un angolo che è solo tuo,ascolta la voce del vento.Ti giungono suoni lontani,rumori di voci che a volte comprendied a volte ti suonano strani.Parole di gente che vive in altri paesi.Ascolta il rumore dell’acquache scorre, che picchia sui sassi,che racconta. Ha visto la trotaguizzare, la capra che si è abbeverata,la Fata che vi si è specchiata.Ha fatto girare la ruota del vecchiomulino, al di là della curva.Ascolta il calore del soleche brilla, che scotta, che scaldala pelle, che fa germogliarele piante, che dona la vita.Ascolta il rumore della farfallache si posa piano, più forteil ronzio della vespa, piùacute son le cicale.Ascolta il rumore del cuoreche batte profondo. Lo senti:ora batte più forte perchéti sei emozionato, lo sentiadesso più cheto perché seisereno e quanto amore sa dare!Ascolta il rumore del modo cosìinatteso e variegato. Ti giungonorisate di bimbi, sonate di vecchiorganetti, struggenti canzoni.Risenti i profumi, i saporidel tempo passato. Questatua vita vivila a fondo, nonperdere nemmeno un’ora,nemmeno un minuto.Ascoltane sempre i rumori, i sussurri…