Bruno Trangoni 2021
LAGUNANDO 2021 > selezionati 2021
Diploma presso l’ITT F. Algarotti di Venezia, laurea in Storia presso l’università di Venezia, collabora con l’Ufficio Attività Cinematografiche del Comune di Venezia per la realizzazione di due rassegne cinematografiche.
Insegnante di scacchi nelle scuole elementari, partecipa al concorso letterario Lagunando 2019 ottenendo il terzo premio nella sezione “Orti dei Dogi”.
Attualmente lavora per il Teatro Stabile del Veneto.
Autore già presente edizioni:
2020
2019
ORTI DEI DOGI
ROMANZO
L'Inseguitore
Io sono l’inseguitore. Inseguitore non è come inserviente, insegnante, interprete, ingegnere, intagliatore, infermiere, indoratore. Ho nominato le professioni che cominciano allo stesso modo, comprese quelle di una volta. Quella d’inseguitore non è una professione. Però lo potrebbe diventare. Chissà, se in futuro ci sarà un concorso per un posto d’inseguitore magari non avrò molti concorrenti. Ma potrei anche sbagliarmi. Non lo saprò mai, quasi sempre non si è gli unici al mondo a fare una cosa. Però posso lasciar da parte il mondo e pensare solo all’Italia. Anche se non sarò l’unico, non credo saremo in tanti.
Dunque, cosa faccio esattamente? Io seguo le persone. Sì, so bene che questa… come l’ho chiamata? Vero, ho detto ciò che non è, ma non ancora ciò che è. È un’attività? una passione? una mania? Insomma mi rendo conto che questa cosa non è legale a tutto tondo e poco importerebbe a chiunque sapere che lo faccio solo perché sono curioso, che di quelle persone che seguo mi importa solo nel momento in cui stabilisco un collegamento con loro, che non sarà mai ripreso.
A ogni inseguimento ho sempre con me il mio quaderno con tutte le registrazioni. Ci sono proprio tutte; ho cominciato quando non ero ancora adolescente. All’epoca non conoscevo Venezia come ora, ricordo che la mia prestazione d’esordio s’interruppe presto perché non ero mai stato da quelle parti e mi sarei sentito a disagio, temendo di venire scoperto, se fossi finito in un percorso morto.
Ho iniziato dandomi delle regole: non continuare l’inseguimento se la persona selezionata interrompe il percorso. Non voglio, cioè, aspettarla fuori da un negozio o dopo un incontro con un conoscente. Con questa regola i tragitti sono sempre stati di breve durata; difficile infatti che ci sia qualcuno che cammini per Venezia per tempi lunghi senza mai fermarsi.
Dopo i primi inseguimenti ho deciso di modificare anzi sopprimere questa regola. Questo ha comportato ovviamente un aumento dei rischi: seguire qualcuno, aspettarlo dopo una sosta e poi riprendere a seguirlo può insospettire l’inseguito.
Non ne ho mai parlato con nessuno, neanche coi miei amici, neanche con le mie fidanzate. Dal momento che nessuno l’ha chiesto, non mi sono mai sentito in dovere di dare spiegazione a questa cosa. Penso che pochi si sarebbero accontentati di sapere che lo faccio solo per curiosità. Voglio vedere cosa fanno le persone a Venezia, mi piace, per così dire, essere consapevole di una parte del loro destino senza che loro se ne accorgano. Diversamente dalle persone che provano piacere a essere padrone del destino di altre, a me piace solo esserne spettatore, non m’importa assolutamente d’interferire, anche delicatamente, nella loro vita.
Certo, dopo aver inseguito 2237 persone in dieci anni, è quasi impossibile non interferire mai, ci si può anche cacciare nei guai, specie se si segue la persona sbagliata…