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Marco Oreste Marelli 2021
LAGUNANDO 2021 > selezionati 2021
Già presente edizione:
2020
2019


sposato con Maria e padre di Paolo e Stefano, nasce a Milano il 4 luglio 1972, da padre milanese e madre bulgara di Sofia.
Cosmopolita e poliglotta, nel 1997 si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano.
Dal 2001 è dipendente comunale, dal giugno 2020 presso il Comune di Sesto Calende (VA), quale responsabile del Settore Affari Generali.
Scrive poesie come passatempo fin dall’infanzia, ma solo negli ultimi anni partecipa attivamente a concorsi letterari con le sue composizioni, ricevendo diversi riconoscimenti.
È anche membro di giurie in alcuni concorsi letterari.
LEGGERE LAGUNE
POESIE
IL DERBY DI MILANO

Accorrete, appassionati,
la partita sta iniziando!
Già i tifosi accalorati
rivaleggiano cantando
a sostegno dei colori
delle squadre milanesi,
son schierati i calciatori
sotto i riflettori accesi.

Di casacche rossonere
son vestiti i milanisti,
han le maglie e le bandiere
nerazzurre gli interisti.
Che sfilata di campioni
rimpettiti a centro campo,
ricca fonte di emozioni
che divampano in un lampo!

Al Meazza di San Siro,
tra gli stadi più imponenti,
fa venire il capogiro
lo spettacolo di genti,
che gareggiano in striscioni
e sfoggiando la sciarpetta,
schiere di televisioni
lo trasmettono in diretta!

Lo si vive mesi interi
questo Derby centenario
tra due club insigni e fieri
dal palmarès leggendario.
La tensione adesso sale
che comincia tra un secondo
questa sfida colossale,
popolare in tutto il mondo!
JÖRG LUTHER


Da Marburgo sei venuto
qui in Italia ad insegnare
tu, tedesco, franco e arguto,
dallo stile peculiare.
Torinese d'adozione,
eri colto e ottimista,
europeo per vocazione,
integerrimo giurista.

Con autentica passione,
conoscenza e alterità,
conducevi ogni lezione
dentro le università.
L’inconsueta gentilezza,
condivisa con gli allievi,
non privava di fierezza
le opinioni che esprimevi.

Soprendevano i sapienti
i tuoi spunti originali,
qualche volta anche pungenti,
ma precisi e mai casuali.
Con quel misto d’ironia,
d’idealismo e alacrità,
suscitavi simpatia
pure tra le autorità.

Di carattere indulgente,
coi discenti, all’occorrenza,
eri fermo ed esigente
nelle analisi di scienza.
Del pensiero tu volevi
stimolar l’autonomia,
la ricerca promuovevi
tra dottrina ed empiria.

Può siffatta descrizione
definire con chiarezza
la precisa dimensione
dell'umana tua grandezza?
Per me, posso, certamente,
dir che è stato un privilegio
confrontarmi, di frequente,
con un uomo così egregio.

Grazie Luther, professore,
che m’hai sempre incoraggiato:
eri tu il coordinatore
quando ho svolto il dottorato!
Per un male assai balordo
anzitempo ci hai lasciato,
resta caro il tuo ricordo
in chiunque t’ha incontrato!



(Marburgo, 26 settembre 1959 – Torino, 3 marzo 2020) è stato un giurista tedesco. Professore ordinario di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Luther si laurea in giurisprudenza nel 1983 all'Università di Gottinga. Nel 1989 diventa avvocato ed esercita la professione presso il Tribunale di Francoforte fino al 1996, iniziando a collaborare con il Servizio studi della Corte costituzionale italiana. Come allievo di Christoph Link e Peter Haeberle in Germania e di Gustavo Zagrebelsky in Italia, inizia la carriera universitaria nel 1990, diventando “Doktor der Rechtswissenschaften” presso la Facoltà di Giurisprudenza di Gottinga e, nel 1992, dottore di ricerca in diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano. Per cinque anni professore associato alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa, dal 2001 è professore prima straordinario, poi ordinario di istituzioni di diritto pubblico presso l'Università del Piemonte Orientale. Dal 2010 tiene anche corsi presso l'Università degli Studi di Torino e dal 2011, è prima coordinatore vicario del dottorato in "Autonomie locali, Servizi pubblici locali e Diritti di cittadinanza" (DRASD) fino al 2013, poi coordinatore del nuovo dottorato in Istituzioni pubbliche, sociali e culturali dell'Università del Piemonte Orientale, succedendo a Renato Balduzzi, già Ministro del Governo Monti. Luther è stato, inoltre, membro del Consiglio giudiziario Piemonte/Valle d'Aosta ed è stato membro eletto della Commissione di Garanzia della Regione Piemonte dal 2008 al 2014. Membro del Comitato scientifico della Fondazione Antonio Gramsci, dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti e della Vereinigung der Deutschen Staatsrechtslehrer nonché dell'Academic Network on European Social Charter, Luther è autore e curatore di numerose pubblicazioni scientifiche nel campo del diritto costituzionale e del diritto pubblico. Come professore, era molto apprezzato dai suoi studenti e dottorandi per la sua umiltà, l’onestà, la disponibilità e il suo essere controcorrente. Si è spento a Torino dopo una breve malattia il 3 marzo 2020, lasciando moglie (italiana) e due figli.




LA MELA E IL TORDO


Bella mela, stando appesa
a una fronda rigogliosa,
una brezza fresca e tesa
ti sfiorava baldanzosa;
con quei dolci lineamenti
e lo sguardo tuo ammiccante,
molti giovani gaudenti
ti notavano all’istante.

Osservandoti pian piano
tra le foglie dondolarti,
protendevano la mano
per cercare di afferrarti,
ma quei loro tentativi
di accorciare la distanza
li rendevi presto privi
di ogni sorta di speranza.

Al momento del contatto
ti traevi lesta indietro,
respingendo, stupefatto,
l’aspirante a più d’un metro.
Solo un tordo risoluto
superava ogni barriera
e, schivando il tuo rifiuto,
ti faceva prigioniera!

Non restava a tutti quanti
che prostrarsi al vincitore,
che, tra i tanti spasimanti,
s’appropriava del tuo cuore.
Magra è la consolazione
di poterti ancor guardare,
ricambiando l’attenzione,
fai un po’ tutti sospirare.
RIMPIANTO


Nel mio cuore
Rumoreggia
il silenzio
delle parole
che non ti ho detto
TEATRO ACQUATICO


ra un tardo pomeriggio estivo
quando, nella solitudine di una spiaggietta ormai deserta,
sull’intesa di uno scambio di sguardi,
mi gettai senza indugio su di te,
immersa fino alle caviglie
nell’acqua spumeggiante
e, con bramosi abbordaggi,
ti spogliai e mi feci denudare.

Ci assoggettammo a reciproci abbracci,
schizzando gli abiti disseminati sulla sabbia.
Sentivo di possederti ma, nel contempo, ero io la tua preda!
Saltellando sulle onde,
ti sospinsi al largo con dolce determinazione,
fino a raggiungere quegli scogli
che, coprendoci parzialmente,
ci proteggevano da sguardi indiscreti.

Mi afferrasti spavaldamente,
supponendomi già soggiogato al tuo volere
e, con tono di sfida, esclamasti:
“divora il tuo pasto, famelico squalo!”
I tuoi occhi s’infiammavano
di passione e dall’acqua salmastra,
mentre braccia e gambe galleggiavano divaricate,
lasciandomi intendere inequivocabilmente la direzione da seguire.
A osservare distrattamente la scena,
si sollevò uno stormo di gabbiani
che, garrendo euforicamente,
s’interpose, per alcuni istanti,
tra il caldo sole e la sconfinata distesa blu,
proiettandovi una gigantesca ombra scura.
La scogliera, qui presente,
pareva disposta a palcoscenico.

La mimica, graduale e solenne,
ti avvicinava sempre più all’arco scenico,
in ritmica sincronia
con le nostre pupille dilatate.
Ti adattavi con scioltezza ai miei movimenti,
come in una coreografia già sperimentata,
mentre i nostri umori
emanavano un gaudente profumo.

Ti immobilizzai, incrociando le mie dita alle tue,
spallandoti sulla ribalta occasionale.
Ammiravo i tuoi seni tondeggianti
danzare sull’acqua,
provocando innumerevoli schizzi.
Una leggera brezza addolciva
sulla pelle delle nostre parti emerse
il calore generato dal contatto dei nostri corpi.

Ecco sollevarsi nuovamente
quegli uccelli marini
in un volo turbinoso,
disegnando nell’aria
trame orizzontali di spirali echeggianti,
come una quinta in movimento
su di un pubblico estasiato,
se fosse stato presente.

Calcato la scena per alcuni minuti,
presi a frequentare la ribalta, aumentando di velocità,
ma attenuando l’intensità della spinta
per non rovinare quell’opera meravigliosa:
due corpi anfibi, fluidi, immersi in un teatro acquatico,
con me a dirigere una sceneggiatura meticolosa,
compiaciuto nell’impugnare lo scettro del trionfo,
fino al tripudio dei sensi e dell’arte...

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