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Michele Zanetti 2021
LAGUNANDO 2021 > selezionati 2021
Michele Zanetti, Portomaggiore, 1947, diploma di Perito industriale presso
l’Istituto Tecnico “A. Pacinotti” di Mestre.
Lavora nell’industria meccanica per tredici anni, quindi passa alle dipendenze della Provincia di Venezia, con mansioni di guardacaccia.
Naturalista autodidatta si occupa da circa 50 anni di divulgazione delle Scienze Naturali, con particolare riferimento alla Pianura Veneta e alla Laguna di Venezia.
E’ autore di decine di pubblicazioni di saggistica naturalistica e di narrativa.

Già presente edizione:
2020




ORTI DEI DOGI
ROMANZO
L’INSEGUIMENTO







E’ la parabola di vita di Massimiliano, che gli amici e gli stessi familiari chiamano Gino: un giovane operaio mestrino, figlio dei quartieri popolari di Mestre; con un risvolto finale in cui il narratore viene coinvolto direttamente.
La storia si svolge nella seconda metà del Novecento, tra la periferia mestrina, il mostro industriale del Petrolchimico di Marghera e la Laguna nord di Venezia.
Ben presto, tuttavia, il baricentro delle vicende narrate si sposta dalla terraferma all’ambiente lagunare, con il giovane Gino che, dopo aver dedicato il proprio tempo libero alla pesca lagunare, scopre la caccia grazie ad un collega di lavoro.
Frequentando quest’ultimo si innamora della sorella, destinata infine a diventare sua moglie.
Da subito egli rivela doti non comuni nella pratica venatoria e, travolto dalla passione, finisce per entrare a far parte dell’equivoco mondo dei bracconieri lagunari. Gente senza scrupoli né legge, abituata semplicemente ad applicare la primitiva legge del più forte.
Si determinano dunque conflitti impegnativi, tra il protagonista e i suoi concorrenti; anche perché i personaggi con cui deve misurarsi e a cui deve contendere gli spazi lagunari, sono a dir poco sinistri e sembrano usciti da un campionario umano d’altri tempi.
Ma la vita, o meglio il destino, vero e solo arbitro dell’esistenza umana, ha in serbo per lui mutamenti di condizione e di ruolo insospettabili. Partecipando infatti ad un concorso pubblico, verso la fine degli anni Settanta, il protagonista diviene guardacaccia provinciale ed entra nel letargico ambiente di una vigilanza provinciale demotivata.
La passione in precedenza espressa per l’attività venatoria viene pertanto investita, ora, nella sacra missione di far rispettare la legge, anche se i mezzi di cui dispone sono decisamente inferiori rispetto a quelli su cui possono contare gli avversari.
Tutte le energie di Gino vengono pertanto orientate, con il supporto del collega, verso i “magnifici sette” del bracconaggio lagunare, che viene praticato nella Laguna nord e nella gronda mestrina.
Uno ad uno, pertanto, i fuorilegge divenuti mito nelle osterie dei crocevia di periferia, cadono vittima delle azioni leggendarie di Gino. Infine ne rimane uno solo: l’imprendibile ed è tra loro: tra l’imprendibile e irreprensibile infermiere di giorno, che di notte fa il bracconiere e l’indomito guardacaccia, che si gioca la partita finale.
Partita in cui viene coinvolto, come accadde nella realtà, anche il narratore, che vive una surreale avventura notturna all’inseguimento di S’ciopòn, dall’esito tutt’altro che scontato.

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