Nunzio Buono 2021
LAGUNANDO 2021 > selezionati 2021
Poeta, scrittore.
Diverse le note di merito e d’onore ricevute, vincitore di concorsi letterari, sia Nazionali che Internazionali, ha pubblicato ad oggi 14 raccolte poetiche.
Nunzio Buono è spesso ospite in diverse manifestazioni letterarie in diretta radiofonica con l’Australia, New York e tutta l’ America latina, oltre ad essere Presidente e membro di giuria in vari concorsi Letterari.
Sono più di 150 i Primi premi ricevuti.
Nel 2015 una sua poesia viene trasformata in canzone dalla casa discografica “Sugar” di Caterina Caselli, e presentata in diversi festival della canzone italiana tra i quali: Il Premio Bindi, Genova per noi, Premio Lauzi e Premio Ciampi.
Conferito della Medaglia del Senato a Roma (2018).
LEGGERE LAGUNE
POESIE
Sottovento
Ora,
che appesa la lampada, ha spento la sera
e l’ombra barcolla, nel giardino sotto il vento.
La tua voce fa eco al mio sentire.
In quel tutto rimasto, mi ritrovo
nell’ordine dei giorni.
Mi dicevo e mi dicevi:
“vedi? i bambini non hanno il peso del tempo
sono lievi molecole di cielo”.
Padre
ho raccolto i miei
tra i tuoi passi sparsi, qua e là tra i ricordi.
Dipinto, un sole a metà
tra il vedo e il non vedo
ho tradotto le tue rughe sul mio viso.
Mi sono fatto padre anch’io
per conoscermi nel tuo amore.
Una poesia povera
Ma è ancora un giorno il tuo ricordo.
Il dilavarsi dell’ombra sopra i muri
questo tornare
nel desiderio di un pensiero.
E potevi accadere
in un giorno di pioggia, una sola goccia
una nota gentile
per la mia destinazione.
Ti lascio
questa mia poesia, povera di voce
mentre lo sguardo resta in sottrazione
tra i roseti e la palude.
Ti ascolto
con gli occhi che disegnano parole
nell’aria di Settembre.
C’è nebbia, un canto e tu
che te ne vai tornando.
L’eternità della luce
Qui ti vorrei
in questo spazio di non tempo
quando matura il silenzio dell’autunno
e le foglie si parlano nei colori della pioggia
a sconfinare nell’ultimo Settembre.
Ti vorrei qui
nella casa dei ricordi a rileggerci
per dimenticare la voce
di una luce spenta.
Come petali
di un solo stelo che trafigge il buio
a viverci l’insipienza della vita.
Quando la vita
era un tempo non tempo
di ore, fiori, rami e di noi
sotto l’ombra di un sole
a spigolare infinito.
Versi non scritti
Quando il tempo
è tempo spento e tu mi guardi.
Io sono dentro
il tuo lento passo e ti scrivo
con gli occhi di chi non sa tacere.
Tu lo sai,
mi guardi, sorridi e mi dici: “È tempo”.
Fuori nella sera
si abbracciano le luci.
Tra qualche ora il primo treno investirà la notte.
Altro giro di tempo
Il calendario
suona ancora quel giorno.
Ad ogni giro di tempo lui scende
e mi cammina negli occhi.
C’è un poco di tutto
e un poco d’incedere lento.
L’assenza rilascia lo specchio di voce:
prima non voce. Lo sguardo fugace che dice.
Ho preso il tuo sguardo
dalla rosa nell’acqua che esangue
di quando la festa correva di vita.
Ora, che del lago mi resta sopita
solo quell’ombra di cielo
che parla sull’acqua.