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Umberto Druschovic 2021
LAGUNANDO 2021 > selezionati 2021
Ha pubblicato due raccolte di poesia, la prima nel 2003, la seconda nel 2020.
Organizza recitals e serate di poesia.
Ha conseguito finora oltre 40 primi premi nazionali.
Si occupa di letture in pubblico, presentazione libri e serate culturali.
E’ membro di Giuria in Concorsi letterari. Collabora con fotografi e artisti in varie iniziative editoriali.
E’ stato più volte ospite della Sede Regionale Rai
LEGGERE LAGUNE
POESIE
LUCI SUL MARE


Riflette la bianca spuma
delle vaghe stelle, silenti, la poca luce
in questa notte scura, senza luna,
nell’accanirsi dell’onda alla battigia,
nel frangerne la cresta sullo scoglio.

Laggiù, lontano, qualche lume
sparso, a indicare un orizzonte vago,
barbagli di lampare sull’acqua chine,
dondolanti barche di chi lontano
ha voluto fuggire, tentando la sorte,
di chi lontano è destinato a morire.

Forse qualche incerto approdo
oppure naufràgi di anime stanche,
abbandonate, prive ormai di futura
speme e senza anelito al ritorno.

Specchio della vita è questo mare
notturno, profondo e scuro,  che non segna
un confine tra la terra e il cielo,
che dalle tempeste ripari non concede,
ma angiporti stretti e angusti, odoranti
di salmastro e miserabili esistenze.

Rimangono piccole luci, soltanto faville
tremolanti sull’onda, lontano, laggiù
ove l’ostinato sguardo arrende, si perde
cercando l’orizzonte, invano.
STELLA DELLA SERA


Sbiadiranno le croci
dipinte a calce sui muri,
crolleranno le pietre accatastate
lavorate negli anni da mani indurite,
muto sarà il canto dell’acqua
alla fontana che a sera
dissetava gli armenti.
    Svaniranno i ricordi,  
i volti di chi ormai non è più.
Quanto è grande il mistero
di ogni cosa che passa,
quanto grande è il segreto
del vento, della vita che tutto  
raccoglie e porta con sé.
    Dov’è ora di mia madre
la voce al tramonto
che il mio nome chiamava,
dov’è ora il suo dolce sorriso
a coprire quella lacrima lenta
che il volto rigava, quale
goccia di rugiada al mattino
sull’erba del prato.
    Lassù è andata anche lei
dove solo rimane alla sera
il profilo dei monti
sulla volta del cielo dipinto
dove ogni notte io guardo,
io cerco, e appare una stella.
FINO A QUANDO
(Ispirata al Salmo 13)


E’ spoglio il fico, ormai,
avvolto in luce d’inverno
e brilla della lumaca la bava
ghiacciata alla muraglia
mentre ancora un poco riverbera la bruma
e sosta la mia ombra occidua
stanca di seguirmi nel lento peregrinare.
    Fino a quando, Signore,
durerà questo mio cercarti
nell’Avvento di silenzio che non chiede nulla
e smorza anche il lume che tenevo acceso ancora
ma che ha poca luce, ormai, e fioca,
e della speme svanisce la fiammella.
    Fino a quando mi terrai legato alla catena
che ogni giorno mordo un poco a strapparla
dal ceppo del dubbio e della tua assenza.
In ginocchio abbraccio la tua croce
come al tralcio s’avvinghiano i viticci
pur se lo sguardo tuo è forse altrove.
    Lento e stanco è il passo
in questi giorni accartocciati
ma, ti prego, libera tu l’anima mia
dalla conocchia di pensieri che la soffoca!
    Basterebbe poco, sai, a sollevarmi,
forse un alito di vento, quello tuo,
quello che talvolta Tu concedi
che dalla polvere solleva anche la foglia
ignara, che non prega, non sa nulla  del perdono
e non invoca.
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