Jordi Vio 2022
LAGUNANDO 2022 > selezionati 2022
I LIOPICCOLI
NARRATIVA
TERZO PREMIO
I LIOPICCOLI
Narrativa
Scuola Secondaria
Narrativa
Scuola Secondaria
Esemplare
per tutti i coetanei dei giovani autori per aver ben descritto che
quando si ha fiducia nei genitori e nello stesso tempo si trova la
forza dentro di sè anche i problemi più difficili si possono
risolvere
Filippo Abadini
Nato nel 2008, residente a Cavallino Treporti.
Frequenta la Scuola Secondaria Carpaccio di Cavallino, classe 3^D
Ilaria Ghezzo
Nata nel 2008, vive a Cavallino Treporti.
Frequenta la Scuola Secondaria Carpaccio di Cavallino, classe 3^D
Jordi Vio
Vive a Cavallino Treporti.
Le piace l’informatica e il prossimo anno andrà in una scuola tecnico informatico.
Frequenta la Scuola Secondaria Carpaccio di Cavallino, classe 3^D
Sara Vio
Nata nel 2008, residente a Cavallino Treporti.
Frequenta la Scuola Secondaria Carpaccio di Cavallino, classe 3^D
Una nuova vita
Non potrò mai cancellare dalla mia testa quelle parole.
Era il diciotto settembre 2019 quando la mia vita iniziò a cambiare.
Avevo tredici anni e avevo appena cambiato scuola a causa del trasferimento per il lavoro dei miei genitori. Mia madre mi aveva iscritta in una scuola privata fuori Venezia quindi non conoscevo nessuno.
Il primo giorno di scuola mi sedetti vicino a una ragazza, anche lei non conosceva nessuno. Si chiamava Irene, era alta, capelli biondi, occhi azzurri, mi sembrava molto simpatica e gentile ma era anche timida e aveva un modo di vestire tutto suo.
Quando tornai a casa ero felicissima, mi piacevano i miei compagni, i miei professori e anche la scuola perché era ben organizzata e tutti erano molto disponibili e gentili.
Le cose però iniziarono a cambiare. Una mattina entrai in classe e trovai il mio posto, cioè quello vicino a Irene, occupato da un’altra ragazza, Giulia.
Quindi, tutta sconsolata e triste, andai a sedermi da sola al primo banco. Fu da quel giorno che iniziai a sentire dei commenti su di me che non mi piacevano. Mi dicevano che ero grassa oppure che non mi vestivo alla moda.
Inizialmente non mi facevo troppi problemi ma purtroppo con il tempo le cose peggiorarono.
Mi ricordo che sui bagni e nella palestra c’erano scritte del tipo: “Sophia fai schifo!”. Sul mio banco su cui lanciavano bigliettini con insulti su di me e sulla mia famiglia.
Un giorno successe una cosa che mi fece stare molto male. Ero andata nel bagno delle ragazze e quando cercai di aprire la porta per uscire mi accorsi che era bloccata. Iniziai a urlare per chiedere aiuto ma nessuno rispondeva.
Tutt’ad un tratto sentii una voce che mi disse: “Se rimani dentro fai un favore anche ai tuoi genitori!”, subito dopo la porta si aprì.
Uscii e Matilde, Giulia e altre ragazze che non avevo mai visto prima mi guardavano e ridevano e io ero davanti a loro con gli occhi pieni di lacrime.
Le prese in giro continuarono per tutti gli anni delle scuole medie, finché un giorno mi ero stancata di tutto, ogni notte mi sedevo sul letto, iniziavo a piangere e a volte volevo farla finita.
Fu proprio allora che decisi finalmente di dire tutto a mia mamma.
Ormai era tardi, la scuola stava finendo e l’esame di terza media era alle porte: i bulli non avrebbero dovuto più essere un problema.
Ma avevo lo stesso un problema con me stessa, e poi avrei potuto incontrarli nuovamente per strada o alle superiori.
Mia mamma mi aiutò in questo.
Durante tutta l’estate mi aiutò a migliorare la mia salute e il mio peso che non avevo mai tenuto in considerazione.
Appena arrivai al primo anno di liceo tutti mi guardarono sbalorditi, ero cambiata.
Finalmente ero felice di essere me stessa.