Rodolfo Zanardi 2022
LAGUNANDO 2022 > selezionati 2022
Vive a Padova
Laureato in Materie Letterarie, si definisce un pensionato che si diletta a scrivere.
LEGGERE LAGUNE
POESIE
Spes ultima dea
Tutti crediamo che, prima o poi,
nella nostra vita succederà
qualcosa di importante,
che molto felici ci renderà.
La speranza è l’ultima a morire.
Non siamo mai stanchi di aspettare,
fino alla nostra ultima ora.
Ognuno lo sogna continuamente,
anche se giorno dopo giorno,
la speranza muta in illusione,
una chimera inafferrabile.
E morire sarà l’ultima speranza.
La Luna di Mariupol
Sotto l’imminente, bianca Luna,
nel cuore della città assediata,
stretti nel bunker e abbracciati,
timorosi della morte che sovrasta,
nel silenzio rumoroso che precede
l’arrivo degli ordigni già lanciatie
il fragore delle bombe micidiali,
non resta che pregare e sperare
che il cuore dei più duri si commuova.
E tu Luna d’Azov cosa puoi fare,
per le menti offuscate illuminare?
Sui tetti di Mariupol brilla la Luna,
che fai tu nel ciel splendido astro
se non rischiarare tanto disastro?
Mostraci il tuo sguardo che sorride,
fai finire questa, tutte le guerre,
dacci forza e speranza, o Iside.
Precipitevolissimevolmente
Presto!Presto! Faremo tardi a scuola!
All’una in ufficio c’è un cliente!
Sbrigati, bisogna fare in fretta,
corri, che l’aereo non ci aspetta!
Vola, senza sostare un momento.
Con quale risultato: il fallimento!
Visto qual è stata la conclusione,
ne valeva veramente la pena?
Vivere ogni giorno in altalena.
E dovrei essere assai contento,
ridotto come le foglie al vento?
Seduto sull’argine del fiume,
guardare il sorgere del sole,
vedere nel ciel le rondini volare,
sentire il profumo delle viole,
e le piccole cose che puoi fare.
E allora? Vivere la vita con
tempi di ghepardo o di lumaca?
Correre affannarsi o indugiare?
Piano, senza fretta, lentamente.
Diceva Augusto: festina lente.
Lentissimevolissimevolmente!
Caorle
Sogno di cenare con te da solo
a solo, in riva al mare.
Ti chiedo di spegnere la luce
per accendere una rossa bugia.
Al tuo assenso, sfrego un cerino
che offre la vivida fiamma all’avida
stoppa, che accetta il dono con calore.
Dapprima incerta, poi dopo sicura,
gode di questo estremo regalo d’amore.
La luna, velata dai cirri eccelsi,
rischiara di luce il tavolo bianco.
Un alito di vento la fiamma
affatica, che, menando la cima,
getta bagliori cangianti sul nero
velluto dei tuoi occhi sinceri.
Mi specchio là dentro nel tremulo
splendore della tua vivida luce.
Jesolo
Orme dei tuoi piedi sull’acqua
obliqua che la rena beve.
Scarpe bagnate, appese all’ombrello,
sulla mia spalla, ad asciugare.
Biondi capelli, sferzati dal vento,
che il sole cadente imporpora:
oro antico in fili lucenti.
Cielo intenso d’azzurro,
solcato dai cirri supremi,
fiammanti d’ostro.
Lampi di luce cerulea
dagli occhi tuoi dolci,
che specchiano me con amore.
Magica visione. Felicità.