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Sandro Manoni 2022
LAGUNANDO 2022 > selezionati 2022
ORTI DEI DOGI
ROMANZI
Dopo cinque romanzi pubblicati a seguito di concorsi letterari vinti, ho il piacere di presentare il sesto: ‘Appena un’ombra al tramonto’
Dopo quasi vent’anni, M. ritorna insieme a Monica, il suo primo amore. Entrambi hanno vissuto distanti l’uno dall’altra le loro vite. Lui è rimasto scapolo e ha raggiunto un certo successo come sceneggiatore, lei si è sposata con un nobile e ha avuto un figlio. Sono entrambi di Venezia, ed ora vivono insieme nella casa di lui. Monica è figlia di due famosi cantanti lirici, ha una sorella, Sara, con la quale ha rotto i rapporti dopo un suo matrimonio sbagliato. In occasione dell’incontro che farà rimettere insieme Monica con M., durante una festa di capodanno, ci sarà anche Sara, che dopo il primo infelice matrimonio si è risposata con un professionista milanese, vive la sua vita nel capoluogo lombardo e ha riallacciato i rapporti con la famiglia. Durante il breve colloquio M. nota che Sara è molto cambiata fisicamente da quando l’aveva conosciuta da ragazza, è diventata una donna molto attraente e ne rimane colpito.
L’entrata nella famiglia di Monica avvicina M. ai suoi genitori, i due cantanti lirici ormai anziani gli ispirano l’idea di raccontare le loro interessanti vite e comincia a documentarsi per svilupparne una fiction. Intanto Sara conduce una sua vita normale fino a quando le due figlie hanno l’età per iniziare l’università all’estero nel progetto Erasmus. La mancanza delle ragazze in casa mostra l’inconsistenza del rapporto matrimoniale, e offre alla donna la possibilità di cercare altrove quello che il marito non è più in grado di darle. Una storia con un giornalista dà a Sara l’opportunità di ritornare spesso a Venezia dove vivere il nuovo amore lontano dall’ambiente milanese. Logicamente mettendo a parte della sua trasgressione la sorella Monica e il suo compagno M. La cosa dura fino al rientro delle figlie in città e la fine di quell’amore che aveva scosso la sua vita riporta la donna al precedente grigiore. Dal quale, però, sembra riscuotersi scoprendo una nuova opportunità a Venezia.
Sara ritorna sempre più spesso nella sua città natale dove vivono sempre i genitori, la sorella ed M., entra facilmente in contatto con i loro amici, gode della loro piacevole accoglienza ed entra a far parte delle loro abitudini. Nei suoi frequenti soggiorni veneziani si trova spesso a dover riempire le ore della giornata e trova in M. un compagno disponibile. La città è un pullulare di occasioni culturali e i due trovano un reciproco piacere a farsene coinvolgere. La donna sente aumentare una certa attrazione per il livello culturale del cognato, per la sua disponibilità e per le cortesie che le dedica. L’uomo si sente gratificato da questa considerazione di cui gode, ma comincia anche ad avvertire una nuova attrazione verso Sara, che trova affascinante e affettuosa.
Dura molto tempo questa corrispondenza naturale delle loro personalità, ma, mentre la donna tiene sempre a sottolinearne il carattere di amicizia, il compagno entra lentamente in una diversa dimensione dei sentimenti, e finisce per innamorarsene. Ormai le loro vite hanno percorso un lungo tratto di strada. Ma questo non distoglie M., ormai infatuato da un amore senile, a dichiarare esplicitamente all’amica il suo sentimento. La cosa provoca una manifestazione di rigetto in Sara, la quale gli farà notare l’anomala situazione di essere la sorella della sua donna, di essere già nonna di alcuni nipoti, e di essere ancora sposata. L’uomo rimarrà naturalmente amareggiato da una reazione che metteva in risalto le situazioni oggettive delle loro età, dei legami parentali, della inadeguatezza di un simile amore.
Intanto la pandemia del Covid-19 comincia a farsi sentire sempre più minacciosa in tutto il mondo. Si alternano mesi di chiusura totale degli individui con momenti angosciosi per i rapporti sociali. Di fatto il virus inibisce il contatto tra le persone e gli spostamenti, e questo finisce per determinare la cessazione del rapporto tra Sara ed M., che già non aveva più ragione di esistere.
Rimangono a M. le numerose lettere che aveva scritto a Sara, ma che lei non aveva lette. Scritte quasi a voler raccontare soltanto a se stesso una storia che aveva illuminato il suo animo di un tardivo ma irrefrenabile sentimento, ma che non avrebbe avuto nessuna possibilità di venire concretizzato.



APPENA UN’OMBRA AL TRAMONTO



1

L’Ombra di Aión, dove l’inganno non si fa riconoscere per la sua inconsistenza, e quando all’istante manca lo spessore per suddividere il presente in passato e futuro.

CAPITOLO 1

Nella stanza il caldo era opprimente. I muri esterni avevano accumulato la calura solare durante tutto il giorno, e ora la restituivano impietosamente, come pannelli radianti, nelle prime ore notturne. Lì fuori, l’aria fresca del deserto non riusciva a far sentire il suo benessere attraverso le persiane, che lasciavano invece filtrare la luce della luna di un chiarore spettacolare.
M. stava disteso completamente nudo sul letto, in posizione supina, le gambe leggermente divaricate, le braccia distese appena discoste dal corpo per aumentarne al massimo la capacità di traspirazione. Nonostante il caldo avvolgente non c’era traccia di sudore sulla sua pelle, segno che l’aria era assolutamente priva di umidità. Osservava sulle pareti le lunghe, regolari linee chiaro scure che la luce esterna lunare proiettava dalle persiane creando una penombra nella stanza. Volgeva di tanto in tanto i suoi occhi, abituati ormai a quella semioscurità, a osservare la grande camera disadorna per trovare qualcosa che lo distraesse dalla noia della sua insonnia. Ma l’unica cosa che attraeva la sua attenzione, con una punta di contrarietà, era il respiro regolare e profondo della sua compagna addormentata accanto a lui.
Si rigirò lentamente su di un fianco e provò una breve sensazione di freschezza sulla schiena accaldata dal contatto con il materasso. Monica stava lì, inerte, in una posizione un po’ innaturale, la testa leggermente affondata sul rotolo disagevole che nei letti alla francese sostituisce il cuscino, i lunghi capelli arruffati che le coprivano parte del viso e che la penombra rendeva più scuri del loro naturale biondo chiaro. Il corpo, abbandonato in una delicata torsione, metteva in risalto i fianchi rotondi della donna, le braccia si allungavano verso di lui quasi a cercarne inconsciamente il contatto.
M. guardava con un distacco totale quelle forme conosciute, scure, inerti, che si stagliavano nella semioscurità sul bianco del lenzuolo. Quel corpo nudo, quella posizione plastica, l’inerzia molle e disponibile delle membra, altro non suggerivano se non il pensiero che poc’anzi quella figura ora immobile si dimenava su di lui, le braccia lo stringevano nell’amplesso, il volto mutava in mille espressioni, i muscoli si contraevano, il respiro era rotto e irregolare. Nella completa soddisfazione dei sensi, aiutato dall’insonnia che lo opprimeva tediosa nonostante la stanchezza, l’uomo osservava con accuratezza la sua compagna approfittando della sua totale immobilità. Poiché ne ammirava sinceramente le fattezze, la perfezione delle forme, provando un senso di tenerezza per quella sua posizione un po’ infantile, per quell’aria ingenua e indifesa che le dava la sua nudità, non sentiva il senso di colpa che a volte affligge chi osserva segretamente o carpisce di nascosto l’intimità altrui.
Era diventata decisamente una bellissima donna.
Nonostante M. forzasse con grande impegno la capacità di ricordare, non gli riusciva di accomunarla alla ragazzina dolce e deliziosa che con la sua grazia un po’eterea aveva sconvolto gli anni della sua adolescenza. Capiva solo ora la complessità di quella esperienza che, a più riprese e a così grande distanza di tempo, metteva nuovamente allo scoperto sensazioni gradevoli e dolorose insieme, sentimenti brucianti che sembravano definitivamente rimossi e che invece erano soltanto assopiti e vivevano latenti nel suo subconscio.
Non riusciva a capire, ma forse il suo era un desiderio prematuro, se amava quella donna per ciò che lei era in quel preciso momento o per ciò che rappresentava nella continuità del ricordo, come fosse una cosa ritrovata dopo molti anni e per la cui perdita mai si era definitivamente placata l’iniziale sofferenza. Di sicuro non era lo stesso amore quello che ora lo attraeva verso quella donna adulta e seducente, rispetto a quello innocente e profondo con cui lei stessa, allora ragazzina, aveva scosso il suo giovane animo. Lo sconcertava molto questa considerazione, perché faceva mancare il senso di continuità su cui si basava il significato stesso di quella relazione che non doveva essere nuova, ma il seguito, anche se dopo lunga interruzione, di quella meravigliosa e indimenticabile vissuta in gioventù.

(continua)

Nella presente antologia è stata riportata solo la presentazione del romanzo.
Per l’Opera completa contattare l’Autore.

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