Oggi alle 7.00 del mattino mi recai in panetteria a prendere il pane per mia mamma che stava preparando il pranzo.

Mi incaricò di prendere:

-due fette di pane al latte

-due tartarughe

-due fette di pane di segale

-una fetta di pane duro.

Una volta preso il pane, mi diressi verso casa, per portare quello che avevo acquistato a mia mamma. Entrai in casa e misi il sacchetto sopra il tavolo dove trovai un biglietto di mia madre con su scritto:” Tesoro, sono andato a fare la spesa arrivo per pranzo, tu intanto prepara la tavola. “

Passata la mezz'ora iniziai a preoccuparmi perché mia madre non tornava più. Mi recai al supermercato, ma non c’era nessuna traccia di lei. Mi arrivò una telefonata da un numero privato. Pensai subito “sarà sicuramente mia madre” ma in realtà era un signore con la voce camuffata:

”Ho preso tua madre in ostaggio, se la vuoi riavere dammi 100.000 euro entro questa mezzanotte nel parcheggio di via pigna 41”.

Poi riattaccò.

Presi la bici e mi recai alla centrale di polizia per rintracciare il numero di quel cellulare ma si scoprì che il telefono era un usa e getta.

Dissi ai poliziotti che mia madre mi aveva lasciato un biglietto sul tavolo.

I poliziotti una volta arrivati a casa mia perquisirono ogni singolo mobile, ma non trovano nessuna traccia di mia mamma.

Il biglietto venne analizzato in laboratorio e si scoprì che il DNA era compatibile con tre persone.

Il delinquente era quasi stato scoperto.

I nomi dei possibili delinquenti dopo aver visto le impronte erano: Giacomo, Giuseppe e Mario.

I poliziotti dopo aver scoperto i nomi decisero di interrogarli.

1. A Giacomo chiesero con chi si trovasse e lui rispose che era con suo zio.

2. A Giuseppe chiesero con chi fosse e lui rispose che era con una sua amica.

3. A Mario chiesero dove fosse e lui rispose che era al supermercato.

Dopo l'interrogatorio arrivarono però le copie dei video di sorveglianza della zona.

Mario aveva mentito ed era stato pagato da Giuseppe per mentire e passarla liscia.

Ora si capiva tutto, mancava solo scoprire dove fosse mia mamma.

Giuseppe ormai scoperto confessò, finì in tribunale e si prese 17 anni di carcere.

La madre, invece, non fu trovata per settimane, fino a quando il vicino la trovò nel ripostiglio del supermercato.  

Il corpo fu analizzato e si scoprì che oltre a Giuseppe anche il Commesso del supermercato era complice avendo trasportato il corpo nel ripostiglio.

Tutto si era ormai capito.