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CHIARA GHEZZO
LAGUNANDO 2023 > Selezionati 2023 Liopiccoli
I LIOPICCOLI
SCUOLA SECONDARIA
-NARRATIVA-
CHIARA GHEZZO

Frequenta la scuola Secondaria di Primo grado Carpaccio di Cavallino, classe 2°D



NICCOLO’ ZANELLA

Ciao. Ho 12 anni e frequento la classe 2°D della scuola Vittore Carpaccio di Ca’Savio - Cavallino.
Mi piacciono molto gli animali e ho una coniglietta di nome Emily.
Questa estate frequenterò un corso di parkour e sono molto curioso di scoprire come andrà.














L’assassino ti aspetta dietro la porta


Era una normalissima giornata primaverile, ventosa e di pioggia a Ca’Savio.
La caldaia si era rotta per cui era arrivato il tecnico ad aggiustarla.
Vidi dalla finestra l’uomo uscire dalla sua macchina, e sentii suonare il campanello.
Aprii la porta e lo invitai ad accomodarsi.
Mio marito era in cucina a preparare il pranzo.
Il tecnico entrò in casa e io gli spiegai che la caldaia era sulla porta a destra. Andai in cucina a mangiare con mio marito, e lasciai il tecnico a lavorare.
Stava lavorando quando sentii un ronzio.
Mi alzai e andai da lui per vedere se fosse tutto a posto, ma, con grande sorpresa, mi accorsi che non c’era più.
Chiamai mio marito che si precipitò da me; gli dissi che il tecnico era scomparso, ma lui non ci credeva.
Mio marito mi fece notare che si sentiva un ronzio dalla caldaia.
Andai a vedere fuori e vidi che anche la macchina del tecnico non c’era più.
Di colpo sentii un rumore molto forte provenire da dentro la casa, corsi a vedere cosa fosse successo e vidi delle fiamme e delle macchie di sangue sul pavimento.
Presi il telefono e chiamai i soccorsi, che arrivarono subito, insieme ai pompieri, che con l’estintore spensero velocemente l’incendio.
Il giorno dopo il caso fu chiuso dalla polizia, i vicini mi fecero le condoglianze tranne Maria la mia vicina preferita.
Uscii e bussai alla porta di Maria, lei non venne alla porta però la vidi dalla finestra del soggiorno.
Andai in cortile e trovai la porta-finestra aperta, entrai dentro e vidi Maria scendere dalle scale con un coltello in mano: fui spaventata e corsi a casa a chiamare aiuto.
La polizia arrivò e Maria uscì di casa con il coltello, la polizia puntandole la pistola le ordinò di buttarlo per terra.
Maria lo gettò per terra, la polizia prese Maria e la portarono alla centrale per interrogarla.
Maria spiegò l’accaduto e quando la vidi uscire le chiesi cosa le avessero detto.
Lei mi rispose: “É tutto a posto: per colpa tua mi hai fatto sprecare tutta la giornata”. Io le risposi: “Come? Non è possibile! ti ho visto con un coltello in mano”. Lei incalzò: “stavo solo tagliando la carne, non è niente di che”. Io con la faccia stupita mi dissi: “Che stupida che sono!”. Mi scusai con lei.
Un anno dopo a Maria successe la stessa cosa che era successa quel giorno.
Stranamente vidi uscire dalla sua casa lo stesso tecnico che un anno prima era venuto da me.
Lo vidi scappare.
Presi subito la macchina e lo inseguii per vedere dove andasse.
Lo vidi dirigersi in pineta. Quando scese dalla macchina lo vidi entrare in una casa abbandonata.
Non vidi solo lui ma vidi altre due persone allora pensai che fossero i colpevoli dell’incidente che era successo a Maria.
Chiamai la polizia e raccontai di questa situazione.
I poliziotti non mi credettero.
Allora mi diressi verso casa, ma il gruppetto mi vide e mi inseguì.
Fui costretta a fermare la macchina e mi dissero che erano un gruppo che si vedeva ogni sera e parlava dei loro clienti.
Io credetti loro e andai a casa tranquilla, ma quando vidi la porta della mia casa pensai che fossero stati i vicini, quelli che mi stavano antipatici, non chiamai più la polizia perché non mi avrebbero creduto.
Allora andai ad indagare a casa dei miei vicini, entrai a casa dei miei vicini antipatici rompendo la porta, entrai e vidi pistole, coltelli e altre armi da fuoco.
Io stavo frugando nelle loro cose.
La mattina dopo mi accorsi che loro entrarono in casa mia e mi rubarono degli oggetti personali.
Chi sarà il colpevole?


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