Un pomeriggio Eliseo era fuori con i suoi amici nel paesino di Ca’ Savio nei pressi del parco pubblico della Batteria Amalfi, una vecchia struttura militare realizzata nella Grande Guerra.

Era una bella giornata di sole estivo, gli uccellini cinguettavano felicemente, le piante erano rigogliose e verdi, c’era un venticello che rendeva l’ambiente fresco. Improvvisamente sentirono un rumore proveniente dalla batteria. Una porta si era aperta. Eliseo disse ai suoi amici:- Dai ragazzi andiamo a vedere cosa sta succedendo!-

Qualche minuto dopo i ragazzi entrarono dentro la struttura e trovarono resti di corpi umani. Essendo ragazzini adolescenti i loro ormoni li convinsero a continuare l’esplorazione per cercare qualche indizio. Sentirono un rumore e si bloccarono dalla paura, un piccione grugò e i bambini scapparono. Fuori dalla batteria trovarono una base costruita in mezzo alla fitta boscaglia. Questo posto era diviso in due zone, una più grande e una più piccola. Decisero di esplorarlo e trovarono una cosa strana: Rodolfo e Luigi, gli amici di Eliseo, urlarono: -Eliseo, c’è un accumulo di FANGO! Vieni a vedere, per favore!

Spaventati iniziarono a scavare. Trovarono un baule molto pesante e decisero di prenderlo. Una volta preso, decisero di aprirlo ma era chiuso con un lucchetto molto grosso. Ebbero un’idea: scavarono più in profondità e trovarono anche le chiavi. Senza pensarci due volte lo aprirono, ma quando videro cosa ci fosse all’interno si pentirono di averlo fatto: c’erano un mucchio di sigarette e bottiglie di alcolici vicino a un corpo cadavere. Sopra il corpo era presente un foglietto con scritto le testuali parole:- troverete un indizio fondamentale nell’appartamento all’ultimo piano del condominio in via Fausta 431.

Allora decisero di andarci ma erano titubanti perché è la casa dove abita Alyone, il fidanzato della mamma di Rodolfo. L’ultimo amico, Gionata, non voleva andarci perché aveva un brutto presentimento. Andarono senza di lui.

Appena entrarono in casa, trovarono Alyone morto nella vasca da bagno, il corpo straziato. Una scritta sul muro che diceva: - Se andrete a controllare in via Concordia 28 condominio Ca D’oro al primo piano troverete una sorpresa (la porta è aperta).

Scrissero a Gionata che stavano andando in quel posto. Lui questa volta decise di seguirli nell’avventura. Non sospettava minimamente quello che avrebbe trovato.

Circa venti minuti dopo entrarono i bambini e, inaspettatamente, videro davanti a loro un uomo misterioso con una maschera sul viso per proteggere la sua identità. Improvvisamente esclamò:- cari ragazzi siete riusciti a trovarmi, bravissimi…- Ragazzi, dove siete?- era Gionata. -Rodolfo, corri da lui e chiamate la polizia… - Non così infetta, ľ ho già chiamata io e sta per arrivare. A quel punto si tolse la maschera e si mostrò a tutti, era Fernando il papà di Eliseo. -Papà perché…- Caro figliolo, da quando il nostro conto in banca è praticamente prosciugato sono entrato in depressione e ho capito che la prigione avrebbe potuto darmi  vitto e alloggio. Te la caverai con tua madre. Addio.-  Papà, ti voglio bene! Addio- disse Eliseo piangendo. Questa giornata non l’avrebbe mai dimenticata.