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ETTORE BORTOLETTO
LAGUNANDO 2023 > Selezionati 2023 Liopiccoli
I LIOPICCOLI
SCUOLA SECONDARIA
-NARRATIVA-
ETTORE BORTOLETTO

Ho 13 anni e sono uno studente della scuola Vittore Carpaccio di Cavallino, classe 2°D.
Ho una passione per il basket e ogni volta che ci gioco mi sento libero.
Mi piace ascoltare la musica e suono il pianoforte.
Ho una brutta calligrafia, ma mi piace scrivere.




CARLOTTA ENZO

Ciao sono Carlotta ho 13 anni e sono una studentessa della classe 2°D della scuola Vittore Carpaccio di Cavallino.
Mi piace ascoltare la musica, giocare a basket e andare fuori con gli amici.



Una foto particolare


Erano le 6 del mattino, il commissario John, così come lo chiamavano i suoi collaboratori, stava facendo colazione, quando arrivò una chiamata dal commissario Mario.
“Cos’è successo commissario”, chiese John.
“Una persona è stata trovata morta in laguna”.
“Qualche indizio?” “ è stato sparato da una revolver,  anche se non si utilizzano armi come queste a Ca’ Savio”.
“Non si trovano impronte e ancora non abbiamo idea di chi possa essere il colpevole”.
A quel punto la signora Marta andò dal detective John.
“Ho sentito delle voci su quello che sta succedendo e ho saputo che non avete trovato prove dell’omicidio”, disse.
Marta era un’anziana donna che vestiva quasi sempre di blu, era di altezza media ed era una persona molto dolce: non avrebbe sfiorato una mosca, non era di sicuro lei il colpevole.
Un signore che ovviamente non era di lì, stava a fissare la scena del crimine con occhi cupi e sguardo fisso; solo a vederlo a distanza faceva paura.
Ogni giorno arrivava alle 3:00 del pomeriggio o vicino a quell’ora e cercava di capire a che punto fossero con l’indagine.
La signora Marta, che viveva lì vicino, si insospettì dello strano comportamento dell’uomo e decise di andargli a parlare.
“Cosa ci fa qui?” chiese la signora Marta con molta calma, il signore rispose che era lì solo per godersi la laguna.
Anche la polizia aveva dei sospetti su quel signore ma non avevano nessuna prova che potesse permettere di accusarlo, inoltre aveva un alibi di ferro.
Ad un certo punto il signore, che stava osservando il calmo paesaggio lagunare, vide in lontananza e, con sorpresa, un uomo uscire dall’acqua con atteggiamento molto affaticato.
Era giovane, con i capelli scuri, sembrava stanco e straziato.
Era un po’ strano che qualcuno fosse andato a farsi un bagno in pieno inverno.
Il signore chiamò subito il commissariato di polizia ma prima che ne vedesse meglio i tratti somatici, il giovane era già entrato in macchina ed era partito.
Decise di andare a vedere cosa aveva potuto lasciare vicino alla laguna prese la sua macchina e andò nel punto in cui si era lanciato il giovane.
Quando arrivò lì trovò una busta particolare di colore ciano, John pensava di aver trovato l’arma del delitto ma quando aprì la busta vide un amo, soltanto un amo.
Pensò che l’amo potesse aver sostituito i buchi sul cadavere ritrovato e decise di interrogarlo.
Il giorno dopo lo strano ragazzo di nome Marco si presentò nell’ufficio di John e gli vennero fatte delle domande.
“Dov’eri alle 2:45 del pomeriggio?” chiese John “Ero con la mia ragazza vicino all’AEO ” il ragazzo gli fece vedere una foto… Era vero, Si poteva vedere lui con la sua ragazza e c’era perfino scritta la data.
John chiese di tenersela per analizzarla meglio.
Passarono due  giorni, ma niente.
Non si trovavano prove finché non trovò la signora Marta che gli chiese cosa stesse guardando.
Guardò anche lei la foto, ma inizialmente non capì perché riportasse l’ora 2:45 del pomeriggio. “Non è possibile. Come può esserci l’ombra della scritta dell’AEO se erano solo le 2.45?
Si può vedere quando sono già passate le 3.30!
Era vero. La sua era una giusta osservazione.
Quando fu controllata la casa di Marco con un po’ più di attenzione fu trovata l’arma dentro il pescato.
A quanto pare aveva ucciso la vittima e dopo aver coperto tutte le prove era andato a nascondere la pistola ed era poi andato a fare la spesa con la sua ragazza.
Si scoprì che il signore che guardava la laguna ogni giorno era un suo parente che provava a dare una mano.
Quando il colpevole fu arrestato non si sentì più parlare della signora Marta, l’unica cosa che si scoprì fu che se ne era andata senza lasciare nessuna traccia.



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