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Lucia Ferro
LAGUNANDO 2023 > selezionati 2023 Poesia e narrativa > leggere lagune - poesia
Nata a Murano (Venezia), nel 1955.
Ha sempre abitato nella zona lagunare, ora è da 38 anni a Cavallino-Treporti, che ama di tutto cuore.
Sposata, ha due figli.
Nel 2011 ha dato alle stampe insieme al pittore Luigi Piva “Il Gelso di Ninn”, racconto poetico ispirato da un albero particolare, un Gelso bianco che vive davanti al Forte Vecchio.
Nella vita e nella poesia, ama confidare nell’ispirazione, da attendere con pazienza.
Scrive da sempre e le è capitato di ottenere riconoscimenti e premi di vario ordine in concorsi nazionali svolti in Italia.
Già presente edizione:


Leggere Lagune
Non farmi





Non farmi mancare la tua presenza.
Quando sei dolore,
              non farmi mancare il dolore,

Quando sei rancore,
              non farmi mancare il rancore,

…Né la tua luce.


Voglio essere lì,    quando sei tu luce,
 
Quando la tua luce è
                    
                         un cielo che si solleva.


Non negarti.        

Non farmi mancare la tua presenza.

Dove succede di rado




Dove succede di rado

 - ed è forse per via di uno sguardo da tempo sviato -

sconvolge veder apparire luce e bellezza.
È come uno squarcio che aprendosi
apre anche al dolore.
Scorre il dolore, e gli istanti,
tornano in luce radici e ricordi,
vecchie storie diventano cerchi
o sentieri vaganti.

Torna la sete,
torna la linfa dentro ai tessuti
in silenzio cercando
abbracciando
popolando il suo posto.
Ricordo bambina il Vortice




Ricordo bambina il Vortice,
nel mio mondo di tutto possibile:
intatto era intorno, suono e potenza.
Avvolgevo, tracciavo il mio giro,
il colore!
con mano inconsulta e sicura.


Dal margine estremo
di quel nitido tratto
ancora  mi attira quel punto silente,
in fondo al mio vortice, il mio  ∙inizio innocente∙  :
anelo a  quel Buio,
quel punto,


dove giro - posso -, rivolgo il mio essere in
apertura lucente.

Piccolo è il passo



piccolo

è il passo dell’amore

quando arriva.


(e tutto il resto
si muta)

In volo



Suona
il vento
fra i nostri due confini,
suona lo spessore, suona l’orlo,
suona l’aria prossima
alle piume,
e alle remiganti
tue e mie distinte,
suona
l’impulso forte
delle ali.

Ci tiene alti l’aria,
lo spazio dà il suo assenso,
si addensa
ai lati il vento:
con la sua carezza ai fianchi noi
Passiamo.

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