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MATTIA ENZO
LAGUNANDO 2023 > Selezionati 2023 Liopiccoli
I LIOPICCOLI
SCUOLA SECONDARIA
-NARRATIVA-
MATTIA ENZO

Frequenta la scuola Secondaria di Primo grado Carpaccio di Cavallino, classe 1°B












IL PALADINO DEL MALE


Poco lontano dal castello, sorgeva una volta un maestoso villaggio: le sue mura erano alte e delle guardie le attraversavano.
Tra i soldati, il più amato era un paladino forte e valoroso, decisamente intelligente e astuto, ma la sua identità era sconosciuta.
Ma un giorno accadde l'impensabile: qualcuno si finse il valoroso paladino e fece una strage degli abitanti.
L'eroe venne considerato colpevole della catastrofe e venne costretto a scegliere tra l'esilio e l'impiccagione: ovviamente scelse l'esilio.
Con il suo fidato cavallo viaggiò per ore e ore finché non raggiunse un bosco vastissimo.
Lì vide una capanna diroccata e ci entrò.
All'interno c'erano vecchie foto di un'anziana signora e un camino acceso.
Stanco e stremato dal viaggio, crollò nel sonno sul pavimento della catapecchia.
Venne svegliato poco tempo dopo dall'anziana signora nella foto.
La signora sembrava sapere cos'era successo al nostro paladino e, per nulla spaventata dalla sua presenza, gli disse che anch'essa finì in esilio a causa della sua "nemesi" e che, per questo, l'avrebbe aiutato a scoprire chi fosse.
Poi gli diede una mappa senza spiegare dove portava.
I due cenarono e poi si riposarono.
La mattina dopo il paladino visitò, con il suo fidato destriero, il luogo segnato sulla mappa e scoprì che lì era situata la spada del flagello.
Tuttavia dovette però scappare perché scoprì che il suo nemico lo inseguiva, provando ad ucciderlo.
Astuto com'era il nostro eroe, usò la sua lancia per ferire il malvagio e costringerlo a ritirarsi.
Mentre il nemico scappava, il nostro eroe lo pedinò e scoprì il suo rifugio.
Prese la spada e tornò alla catapecchia e lì, con l'anziana signora, si preparò tutta la notte e la vecchia gli diede le risorse necessarie e i viveri.
La mattina dopo, partì a cavallo verso il rifugio e, appena entrato, gli sfrecciò accanto una lancia e i due iniziarono uno scontro a sangue: il nemico tirò una lancia al cavallo del paladino ed esso morì.
L'eroe prese la lancia e ferì la nemesi e il suo cavallo.
La nemesi cadde a terra stremata e l'eroe sfoderò la spada e sfogò tutta la sua ira di vendetta sulla nemesi, uccidendola e riversando tutto il suo sangue sul rifugio.
L'eroe uscì esausto, mangiò, sì curò e tornò dalla signora per ringraziarla e poi tornò al villaggio.
Al villaggio gli venne dedicata una statua e, anche dopo la morte dell'eroe, l'alone di mistero e magia che avvolgeva la spada sembrava proteggere il villaggio.


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