Marco Oreste Marelli
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Marco Oreste Marelli
Sosato con Maria e padre di Paolo e Stefano, nasce a Milano il 4 luglio 1972, da padre milanese e madre bulgara di Sofia.
Cosmopolita e poliglotta, nel 1997 si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano.
Nel 2002 Scrive poesie come passatempo fin dall’infanzia, ma solo negli ultimi anni partecipa attivamente a concorsi letterari con le sue composizioni, ricevendo diversi riconoscimenti.
È anche membro di giurie in alcuni concorsi letterari.
Marco O. Marelli
“Leggere lagune”
Poesia
I FUMETTI DI BONELLI
Sono nato e poi cresciuto
coi fumetti di Bonelli,
grazie ai quali ho conosciuto
dei momenti proprio belli.
L’editore milanese,
che ha creato vere glorie,
coi suoi albi, a inizio mese,
ci racconta tante storie.
Noi lettori affezionati
le attendiamo trepidanti
a guidarci, emozionati,
verso mete entusiasmanti:
quanti viaggi avventurosi
che viviamo dal divano
con gli eroi più fantasiosi
che ci tengono per mano!
Qui la noia non esiste,
non c’è mai banalità,
sono spesso trame miste,
tra invenzione e realità.
Questo modo originale
di diffondere cultura
ha una storia decennale
d’invidiabile bravura.
Gianluigi è il fondatore
della casa sua editrice,
poi ceduta al vecchio amore,
Tea, ex moglie imprenditrice.
Con Aurelio Galeppini,
di Tex Willer è ideatore,
giustiziere di assassini,
del Far West il difensore.
Poi con Sergio l’editore,
suo figliolo, già apprezzato
come gran sceneggiatore,
il successo è confermato!
Sono suoi quei personaggi
dallo spirito ribelle,
sui sentieri più selvaggi
a rischiar la propria pelle:
Mister No è l’americano,
trasferitosi in Brasile,
che pilota il suo aeroplano
su una giungla spesso ostile,
mentre Zagor, con la scure,
protettor dei pellirossa,
lotta contro forze oscure,
suona sempre la riscossa.
Se D’Antonio ci racconta
del Far West la sua epopea,
Dylan Dog di Sclavi affronta
di orchi e orrori una marea.
Con Mystère dall’occhio truce
l’impossibile è svelato,
Nathan Never ci conduce
nel distopico creato.
Molti ancora i personaggi,
che potrei io menzionare,
sempre meno son retaggi
e ispirazioni d’oltremare.
Anche all’estero tradotti
sono gli albi di Bonelli:
dell’Italia son prodotti
d’eccellenza pure quelli!
A SILVIO
(composta due mesi prima della sua morte)
Non sei stato imperatore
né pontefice acclamato,
ma il più arguto imprenditore
che in Italia sia mai nato,
realizzando un vasto impero
finanziario, editoriale
e affermando, forte e fiero,
l’emittenza commerciale.
Col tuo Milan travolgente
hai trionfato in tutto il mondo,
predicando apertamente
il “bel calcio” fino in fondo.
Sei il più grande presidente
da una squadra mai avuto,
nello sport il più vincente
diventato in assoluto.
“Sceso in campo” a governare,
col partito che hai fondato,
hai voluto rinnovare
nel profondo il nostro Stato,
da convinto europeista,
moderato e liberale,
un tantino populista
nel comizio elettorale.
Tutti i grandi della terra
hanno stretto la tua mano,
nel secondo dopoguerra
sei tra i leader un decano.
Sempre incline all’umorismo,
a sinistra disprezzato,
con l’intuito e l’ottimismo,
tanti sogni hai realizzato.
Da maestro nel linguaggio,
più efficace di un attore,
tu fronteggi, con coraggio,
ogni tuo contraddittore.
Biasimato sei sovente
da partiti e forze avverse
per la topa sempre in mente
e amicizie controverse.
Tra conflitti d’interesse
e goliardiche cenette,
le procure più indefesse
ti hanno messo un po’ alle strette,
ma innocente ne sei uscito
dai processi celebrati
col supporto del partito
e di ottimi avvocati.
Caro Silvio, presidente,
pur discusso e criticato,
non si nega, tra la gente,
quanto tu sia molto amato.
Il tuo posto è ormai presente
tra gli autori della storia,
qual eclettico esponente,
che l’Italia ti abbia in gloria!
CONCA FALLATA
Conca Fallata, chiusa importante,
sei produttrice d’idro energia,
rendi Milano più affascinante,
fai navigare fino a Pavia.
Cinque metri di tuffo possente
imponi all’acqua, sul suo tragitto,
tra due livelli trasporti la gente
e il viaggio in barca prosegue dritto...
Benché dal nome pari sbagliata,
con quel frastuono ci fai compagnia,
per gli alti costi eri avversata,
ma sei prodigio di ingegneria!
Conca Fallata, memorie lontane
della cartiera non più funzionante,
qui passeggiavo in bici o col cane,
da casa mia eri poco distante.
Sulla tua riva vi è un’osteria,
storica meta per i viandanti,
dove incontrarsi in allegria
a consumare piatti abbondanti.
RAGIONE ED EMOZIONE
Per amore,
uomo e donna
intrecciano le loro vite
in un’innata
e virtuosa relazione,
che poggia sull’equilibrio,
perennemente in bilico,
tra ragione ed emozione.
ADDIO, MIA BELLA MACCHININA
Addio, mia bella macchinina, quanto mi mancherai!
Potrò mai scordare tutta quella strada,
fatta di curve e rettilinei, di salite e discese,
che insieme abbiamo percorso?
Tante sono state le distanze coperte e le mete raggiunte,
tante le frontiere superate e le città visitate,
seduto sui tuoi morbidi sedili
e allietato dalla musica della tua radio...
Ho provato infinite emozioni alla tua guida:
l’eccitazione per una partenza, la gioia per l’arrivo,
la nostalgia per un ritorno, quanti sorrisi...
talvolta, anche il brivido
per una precedenza non concessa
o per un sorpasso azzardato
o, ancora, l’arrabbiatura per un tuo improvviso guasto
e per il conto salato del meccanico.
Mi svegliavo la mattina e tu eri sempre là, docile e silenziosa,
ad aspettarmi nel tuo disordinato ma accogliente garage:
aprivo la portiera, un giro di chiave e poi via...
Il tuo abitacolo mi riparava premurosamente
dal vento autunnale, dal freddo invernale e dalla brezza primaverile,
mentre, in estate, mi rinfrescavi con l’aria condizionata.
Ti parcheggiavo, per la fretta, un po’ ovunque,
per poi ritrovarti con la multa sul parabrezza.
Ti ho accecata di bollini autostradali stranieri,
ma tu non ti sei mai lamentata.
Mi hai accompagnato a tutti gli eventi più importanti
della mia vita, lavorativi e familiari.
Se tu parlassi, quanti miei segreti, anche molto intimi,
potresti rivelare... ma mai lo faresti!
Perché mi vuoi bene e io, lo giuro, ne voglio a te,
anche se ora ci dobbiamo separare...
Sì, anima mia, è giunto questo triste momento!
Costi troppo e mi dicono che non vale più la pena ripararti.
Bevi, infatti, molta più benzina delle tue giovani colleghe
e le corse dal meccanico
si fanno fastidiosamente più frequenti.
Le autorità hanno pure imposto
orari di coprifuoco per la tua circolazione:
sei drammaticamente inquinante!
Dunque, mia bella macchinina,
grazie del tuo onorato servizio!
Magari un giorno ci rivedremo,
inaspettatamente,
su qualche strada
di un’altra dimensione
o di un altro mondo...
e sarà un bel rivedersi!